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Palazzo Gravina Cruyllas - Catania
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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Palazzo Gravina Cruyllas - Catania

Palazzo Gravina Cruyllas - Catania




Il Palazzo Gravina Cruyllas è noto per avere dato i natali a Vincenzo Bellini sorge all'angolo tra Piazza San Francesco e Via Vittorio Emanuele II con ingresso sull'attuale piazza San Francesco all'Immacolata. Ospita al suo interno due musei: il museo dedicato al grande musicista (primogenito di sette figli, nato il 3 novembre 1801 e scomparso prematuramente a soli 34 anni a Puteaux, il 23 settembre 1835) e il Museo dedicato allo scultore, anch'esso catanese, Emilio Greco,.
Fu costruito all'inizio del Settecento sulle rovine di un più antico palazzo dei Gravina Cruyllas, nobile famiglia spagnola stanziatasi nel catanese nel periodo medievale, demolito dal terremoto del 1693 e dove erano stati ospitati nel corso dei secoli re e viceré.
L'impianto attuale, poggiante in parte sulle mura del Teatro Romano e abbondantemente alterato da superfetazioni edilizie successive, presenta la forma tipica dei palazzi catanesi del tempo. In origine il portone principale prospettava sulla via Vittorio Emanuele ma in seguito ai lavori di livellamento del piano stradale che interessarono Catania a partire dal 1870, l'antico portone fu chiuso da botteghe e quello laterale prospettante sulla piazza San Francesco fu elevato a principale e a tutt'oggi la facciata sulla piazza appare in effetti molto più spoglia rispetto a quella sulla strada.
Non si conosce l'architetto, o meglio gli architetti, dell'opera, da riconoscere più in Francesco Battaglia o in Girolamo Palazzotto che in Gianbattista Vaccarini.
Le decorazioni a volute, bugne e grottesche del portale e delle mensole della tribuna soprastante sono riferibili ai primi decenni del settecento, accostabili come sono alle decorazioni di Palazzo San Demetrio ai Quattro Canti o ad altri esempi catanesi, mentre le mostre delle finestre del piano nobile sono riferibili alla maniera di Girolamo Palazzotto o, più probabilmente di Francesco Battaglia: quest'ultimo preferito anche in considerazione della splendida loggia all'interno del cortile, così simile per stile e struttura a quella, certamente successiva, di Palazzo Reburdone, opera certa del Battaglia.
La scalinata principale, che prima dello sbarramento del più antico portale sulla strada appariva in prospettiva con esso (prospettiva che ora, da Piazza San Francesco, privilegia la loggia), adesso appare, un pò illogicamente, laterale, mantenendo solo in parte la monumentalità e la funzionalità originarie. Moltissime sono le modifiche che ha subito l'edificio: oltre al già citato sbarramento del portale su Via Vittorio Emanuele, infatti, una delle tre arcate della loggia è stata tagliata a metà da costruzioni successive, dovute probabilmente dalla trasformazione dei piani abitativi e non; il terzo piano fu aggiunto verso la fine dell'ottocento e completato solo dopo il 1924 (foto d'archivio dell'IDAU, l'Istituto Dipartimentale di Architettura e Urbanistica di Catania, infatti, mostrano a quella data come parte del palazzo conservasse ancora il livello originario) e ulteriormente modificato da altre aggiunte nel corso del XX secolo soprattutto nella corte interna le cui proporzioni sono state alquanto alterate. Di recente è stato sottoposto a vari lavori di ristrutturazione parziale per adeguare maggiormente il palazzo a sede dei musei Civico Belliniano ed Emilio Greco.
L'iniziativa primaria della costituzione del Museo Civico Belliniano si deve ad un grande mecenate catanese Giuseppe Giuliano, fondatore del Circolo Bellini che tanta importanza ha avuto nella diffusione della figura di Vincenzo Bellini e della crescita di Catania. Fu Giuliano per primo a pensare e sollecitare nel 1876 l'acquisto della casa natale belliniana e la fondazione di un museo che raccogliesse ciò che era appartenuto al musicista.
Molti uomini illustri hanno soggiornato negli appartamenti del suddetto palazzo: Enrico d'Aragona, ospite di Jacopo Gravina nel 1435, e Giovanni Vega, vicerè di Sicilia, nel 1552; ma la nascita di Bellini inevitabilmente oscurò i precedenti passaggi. Il musicista vi rimase fino a 15 anni. Molti anni passarono prima che il luogo diventasse museo, un regio decreto dichiarò la casa "monumento nazionale" il 29 novembre 1923, ma solo il 5 maggio del 1930 fu inaugurato da re Vittorio Emanuele III.



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